mercoledì 29 gennaio 2025

Caso Almasri, "Avv. LI GOTTI" e Migranti e petrolio, Italia ricattata da mafi..? ...varie notizie piccanti politicamente a cura di acraccademia.blogspot.com


Punto e a capo: il sovranismo esterofilo di Meloni

 

IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA

Ciao Direttore,
come stai? Come sai, sono la prima a considerare la politica estera fondamentale, ma quando si è alla guida di un Paese, non può diventare l’unica cosa di cui ci si occupa. In Italia sono tanti i problemi. Uno dei principali riguarda la sanità. Il governo può festeggiare, in questo senso, di aver raggiunto l’obiettivo europeo della Missione Salute del PNRR che prevedeva entro il 2024 l’attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali, che sono strutture che servono a migliorare il coordinamento tra ospedali, medici di famiglia e servizi sociali. Peccato che rispettare le scadenze non basti e questo risultato è una rimodulazione rispetto all’obiettivo iniziale di 600 e poi c’è un’altra grande criticità: l’operatività di questi centri è ostacolati da una grave carenza di infermieri. La carenza di medici e infermieri sta mettendo a dura prova la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale, tra stipendi miseri, turni massacranti e rischi di aggressioni, eppure non sembra che il governo Meloni se ne stia occupando. La presidente Meloni vola invece in Arabia Saudita, a stringere accordi con un Paese che sempre criticato aspramente, seduta a gambe incrociate a bere il te di fianco a bin Salman, mentre offre la politica estera italiana a Trump. L’Arabia Saudita è infatti uno dei principali alleati americani in chiave anti-Iran. La premier sovranista dunque si appiattisce sugli Stati Uniti e firma accordi con l’Arabia Saudita riguardo a settori strategici come la difesa e l’energia; sarebbe bello che chiarisse che questo accordo non sancirà un rapporto di dipendenza dal regime. Un altro problema che Meloni finge di non vedere riguarda Salvini e i ritardi dei treni. Durante la scorsa settimana abbiamo assistito a scene ridicole, in cui il ministro si dichiarava contento della situazione ferroviaria italiana e che i ritardi sono contenuti rispetto agli altri paesi europei. Salvini non affronta il grande problema dei ritardi che si abbattono sui pendolari quotidianamente, ma va avanti cercando di trovare un colpevole per non assumersi responsabilità: prima sono “gli zingari”, poi gli anarchici, poi chi ruba il rame o gli attentati terroristici. Ma non è solo sui trasporti che la premier non si si fa sentire. Meloni poi non si occupa nemmeno della coppia Nordio - Piantedosi, che ancora una volta si incarta nella gestione degli arresti e nel rapporto con la polizia, come abbiamo visto nel caso del rimpatrio di Almasri. Questa settimana Piantedosi verrà in aula a riferire, vedremo, magari ci sorprenderà. Chi invece non ci sorprende mai è la ministra Santanché, che nonostante il rinvio a giudizio sulle false comunicazioni sociali, “non vede le condizioni per lasciare”. Un altro problema per la Presidente del Consiglio, che su questo invece non si sbilancia nella difesa, ma nemmeno nell’attacco e dichiara addirittura di non avere le idee chiare. 

In Bielorussia si è “votato” nella giornata di ieri, domenica. Alexander Lukashenko (che si pronuncia con la A finale in bielorusso, mentre la O è la pronuncia russa) ha vinto di nuovo e non è una sorpresa, visto che l’opposizione era composta da candidati di facciata. È il suo settimo mandato consecutivo, governa dal 1994. Il suo governo è autoritario e infatti i suoi veri oppositori sono tutti in prigione o costretti all’esilio. Nel 2020 vinse contro Svetlana Tikhanovskaya, ma quelle elezioni (caratterizzate come sempre da gravi brogli) provocarono un’ondata di proteste, che portarono all’arresto di più di 35 mila persone . Attualmente in Bielorussia ci sono quasi 1400 prigionieri politici, su una popolazione di 9 milioni di abitanti. Come intergruppo Amici del popolo bielorusso chiediamo che i prigionieri politici vengano immediatamente rilasciati e che cessino le persecuzioni politiche, oltre che denunciare queste elezioni come una farsa elettorale. Affinché questi però non rimangano appelli nel vuoto, è necessario che la comunità internazionale intensifichi le sanzioni e il governo italiano non dovrebbe riconoscere questo risultato elettorale fraudolento.

Oggi è il 27 gennaio, ed è la Giornata della Memoria, 80 anni dalla liberazione di Auschwitz . Il Presidente Mattarella andrà alla celebrazione in Polonia. A Milano oggi sono state posate nuove pietre d’inciampo davanti alle abitazioni di 14 persone: gli antifascisti Carlo Ciocca, Paolo Volpi e Luigi Negroni, il piccolo Alfredo Winter con la madre Meta Marie Kuh e la nonna Karoline Meyer, Aldo Levi con la moglie Elena Viterbo e i figli Italo e Emilia Amalia, Francesco Basso e Renato Levi e Adriano Poliaghi. In mattinata poi ci sarà un incontro a Palazzo Marino con gli studenti delle scuole milanesi organizzato da Aned, Anpi e Ucei. Rispetto a quest’ultimo evento c’è stata polemica in questi giorni, dopo la scelta della Comunità ebraica milanese di non partecipare. Io condivido il pensiero di Lele Fiano, che puoi trovare qui

 

A CAPO: COSA TENERE D'OCCHIO PER LA SETTIMANA

  • Questa settimana in Aula discuteremo del DL proroga alla cessione dei mezzi e degli equipaggiamenti militari all’Ucraina, delle mozioni riguardo la Corte penale internazionale, le politiche industriali, il rilancio della competitività europea e il “rapporto Draghi”, del pdl sui Nuovi giochi della gioventù, sulla cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso, sulla governance d’impresa partecipata dai lavoratori. Mercoledì poi verrà in Aula in minsitro Piantedosi a riferire riguardo il rimpatrio di Almasri.
  • Sabato 1 febbraio, nella redazione milanese di Scomodo, ho organizzato l’evento “Aborto: diritto, scelta, applicazione”, insieme a My Voice My Choice e l’Associazione Luca Coscioni. Sarrà un pomeriggio, a partire dalle 15, in cui si susseguiranno 3 talk con tante ospiti, tra cui Chiara Lalli, Paola Bocci, Mirella Parachini, Federica De Martino di IVG Sto Benissimo, Elisa Visconti di Medici nel Mondo, Sara MAartelli di Aborto al Sicuro, Luca Paladini, Alessandra Kustermann  e anche i contributi di Nina Kovac e Chloe Ridel. Viviamo in tempi difficili e tra attacchi politici, disuguaglianze  nell’accesso ai servizi e campagne di disinformazione, è più che mai necessario  mobilitarsi per proteggere e ampliare il diritto all’aborto. Ti aspetto, è importante.
  • Stasera parteciperò a questo evento al Cam Garibaldi con Enrico Letta, Irene Tinagli e tanti altri per parlare di un’Europa possibile. Un’Europa possibile deve parlare soprattutto di difesa. Si deve scegliere di passare dalle parole ai fatti: acquisti comuni, interoperabilità e standardizzazione, fondo comune e eurobond. È su questi impegni per l’autonomia strategica che va misurato il governo. Ti consiglio di leggere questo articolo di Paolo Gentiloni a riguardo.
  • Un’ultima segnalazione, questa volta non politica. Nel weekend sono andata a Ravenna e a Palazzo Guiccioli, dove c’è un nuovo museo su Byron il Risorgimento. Mi è piaciuto molto e ti consiglio di visitarlo se ti capita. È nuovo anche perché è immersivo. Sarebbe bello se più musei raccontassero la storia 

3 commenti:

acr4658 ha detto...

Assemblea delle Socie e dei Soci...Auser... lun. 3 febbraio pv.

acr4658 ha detto...

MPS MEDIOBANCA OPERAZIONE DI MERCATO ? E CHI CI CREDE ?
la politica sta sempre dietro queste operazioni per farne questioni di potere. MPS ha navigato in cattive acque per molti anni quando era feudo delle sinistre. Una robusta capitalizzazione ha portato privati di peso (Caltagirone, Del Vecchio, ecc.) ad avere congrue quote mentre il MEF mantiene la maggior partecipazione. Mediobanca pure accoglie importanti partecipazioni private e soprattutto ha in pancia le Generali da sempre boccone ambito da molti.
E' cambiato il vento e adesso le destre vogliono rimescolare le carte. Ne uscirà il solito polpettone con fette più o meno ampie per tutti e il sistema andrà avanti. Ben venga comunque un terzo polo per allinearci ai paesi più evoluti: il primo da sempre riserva di caccia della cosiddetta sinistra moderata (ex dc), il secondo (Unicredit) ormai non più esclusivamente italiano e questo invece che dovrebbe avere pedigrèe nazionale.

acr4658 ha detto...

80 anni! Non dimenticare mai
Evito con fatica di collegare la Shoah alla questione palestinese, temendo che una riflessione matura fosse fraintesa, in un contesto politico e culturale incline a sterili contrapposizioni, con il conflitto ridotto a un semplice antagonismo tra palestinesi ed ebrei, criminalizzando ogni critica al sionismo. Tuttavia, gli eventi del 7 ottobre e la distorsione della narrativa mainstream hanno reso urgente un dibattito su Shoah e Palestina, che non può più essere rimandato. A cosa serve la memoria se, invece che usarla per puntare gli occhi sul genocidio, e la fiamma incattivita che arderà per generazioni in Palestina, viene usata per distoglierne lo sguardo? Se le vite degli uomini, donne e bambini, distrutte nei campi di sterminio nazisti vengono utilizzate per legittimare il massacro dei bambini e delle bambine di Gaza?! Mi associo all’appello della vescova e capo della diocesi episcopale di Washington, Mariann Edgar Budde, signor Presidente Trump: milioni di persone hanno riposto la loro fiducia in voi, esempio per tutti gli uomini e donne che guidano le varie Comunità nel mondo. Sig. Presidente Trump, sono scritte nella Bibbia sulla quale Lei ha giurato fedeltà allo stato Americano. Vi chiedo Sig.ri/re Governanti, di avere pietà delle persone delle nostre Comunità che ora sono spaventate. Il nostro Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero, perché un tempo eravamo tutti stranieri in questa terra. Chiodi fissi nella carne della mia anima. Penso, ricordo, imparo a non dimenticare. Giovanni XXIII” nell’enciclica Pacem in Terris, “le relazioni tra gli Stati, come tra gli individui, devono essere regolate non dalla forza armata, ma secondo i principi della retta ragione: i principi, cioè, della verità, della giustizia e della cooperazione vigorosa e sincera”. Non dimentico la gioia che l’evento del pellegrinaggio di Papa Paolo VI ha portato sessant’anni fa nella vita della città di Gerusalemme, la carica di novità che ha suscitato sono ancora parte della vita attuale dei cristiani di Terra Santa. E uno struggente inno alla speranza, del Santo Padre Francesco.
Shalom aleichem

Celso Vassalini