IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao Direttore,
come stai? Come sai, sono la prima a considerare la politica estera fondamentale, ma quando si è alla guida di un Paese, non può diventare l’unica cosa di cui ci si occupa. In Italia sono tanti i problemi. Uno dei principali riguarda la sanità. Il governo può festeggiare, in questo senso, di aver raggiunto l’obiettivo europeo della Missione Salute del PNRR che prevedeva entro il 2024 l’attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali, che sono strutture che servono a migliorare il coordinamento tra ospedali, medici di famiglia e servizi sociali. Peccato che rispettare le scadenze non basti e questo risultato è una rimodulazione rispetto all’obiettivo iniziale di 600 e poi c’è un’altra grande criticità: l’operatività di questi centri è ostacolati da una grave carenza di infermieri. La carenza di medici e infermieri sta mettendo a dura prova la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale, tra stipendi miseri, turni massacranti e rischi di aggressioni, eppure non sembra che il governo Meloni se ne stia occupando. La presidente Meloni vola invece in Arabia Saudita, a stringere accordi con un Paese che sempre criticato aspramente, seduta a gambe incrociate a bere il te di fianco a bin Salman, mentre offre la politica estera italiana a Trump. L’Arabia Saudita è infatti uno dei principali alleati americani in chiave anti-Iran. La premier sovranista dunque si appiattisce sugli Stati Uniti e firma accordi con l’Arabia Saudita riguardo a settori strategici come la difesa e l’energia; sarebbe bello che chiarisse che questo accordo non sancirà un rapporto di dipendenza dal regime. Un altro problema che Meloni finge di non vedere riguarda Salvini e i ritardi dei treni. Durante la scorsa settimana abbiamo assistito a scene ridicole, in cui il ministro si dichiarava contento della situazione ferroviaria italiana e che i ritardi sono contenuti rispetto agli altri paesi europei. Salvini non affronta il grande problema dei ritardi che si abbattono sui pendolari quotidianamente, ma va avanti cercando di trovare un colpevole per non assumersi responsabilità: prima sono “gli zingari”, poi gli anarchici, poi chi ruba il rame o gli attentati terroristici. Ma non è solo sui trasporti che la premier non si si fa sentire. Meloni poi non si occupa nemmeno della coppia Nordio - Piantedosi, che ancora una volta si incarta nella gestione degli arresti e nel rapporto con la polizia, come abbiamo visto nel caso del rimpatrio di Almasri. Questa settimana Piantedosi verrà in aula a riferire, vedremo, magari ci sorprenderà. Chi invece non ci sorprende mai è la ministra Santanché, che nonostante il rinvio a giudizio sulle false comunicazioni sociali, “non vede le condizioni per lasciare”. Un altro problema per la Presidente del Consiglio, che su questo invece non si sbilancia nella difesa, ma nemmeno nell’attacco e dichiara addirittura di non avere le idee chiare.
3 commenti:
Assemblea delle Socie e dei Soci...Auser... lun. 3 febbraio pv.
MPS MEDIOBANCA OPERAZIONE DI MERCATO ? E CHI CI CREDE ?
la politica sta sempre dietro queste operazioni per farne questioni di potere. MPS ha navigato in cattive acque per molti anni quando era feudo delle sinistre. Una robusta capitalizzazione ha portato privati di peso (Caltagirone, Del Vecchio, ecc.) ad avere congrue quote mentre il MEF mantiene la maggior partecipazione. Mediobanca pure accoglie importanti partecipazioni private e soprattutto ha in pancia le Generali da sempre boccone ambito da molti.
E' cambiato il vento e adesso le destre vogliono rimescolare le carte. Ne uscirà il solito polpettone con fette più o meno ampie per tutti e il sistema andrà avanti. Ben venga comunque un terzo polo per allinearci ai paesi più evoluti: il primo da sempre riserva di caccia della cosiddetta sinistra moderata (ex dc), il secondo (Unicredit) ormai non più esclusivamente italiano e questo invece che dovrebbe avere pedigrèe nazionale.
80 anni! Non dimenticare mai
Evito con fatica di collegare la Shoah alla questione palestinese, temendo che una riflessione matura fosse fraintesa, in un contesto politico e culturale incline a sterili contrapposizioni, con il conflitto ridotto a un semplice antagonismo tra palestinesi ed ebrei, criminalizzando ogni critica al sionismo. Tuttavia, gli eventi del 7 ottobre e la distorsione della narrativa mainstream hanno reso urgente un dibattito su Shoah e Palestina, che non può più essere rimandato. A cosa serve la memoria se, invece che usarla per puntare gli occhi sul genocidio, e la fiamma incattivita che arderà per generazioni in Palestina, viene usata per distoglierne lo sguardo? Se le vite degli uomini, donne e bambini, distrutte nei campi di sterminio nazisti vengono utilizzate per legittimare il massacro dei bambini e delle bambine di Gaza?! Mi associo all’appello della vescova e capo della diocesi episcopale di Washington, Mariann Edgar Budde, signor Presidente Trump: milioni di persone hanno riposto la loro fiducia in voi, esempio per tutti gli uomini e donne che guidano le varie Comunità nel mondo. Sig. Presidente Trump, sono scritte nella Bibbia sulla quale Lei ha giurato fedeltà allo stato Americano. Vi chiedo Sig.ri/re Governanti, di avere pietà delle persone delle nostre Comunità che ora sono spaventate. Il nostro Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero, perché un tempo eravamo tutti stranieri in questa terra. Chiodi fissi nella carne della mia anima. Penso, ricordo, imparo a non dimenticare. Giovanni XXIII” nell’enciclica Pacem in Terris, “le relazioni tra gli Stati, come tra gli individui, devono essere regolate non dalla forza armata, ma secondo i principi della retta ragione: i principi, cioè, della verità, della giustizia e della cooperazione vigorosa e sincera”. Non dimentico la gioia che l’evento del pellegrinaggio di Papa Paolo VI ha portato sessant’anni fa nella vita della città di Gerusalemme, la carica di novità che ha suscitato sono ancora parte della vita attuale dei cristiani di Terra Santa. E uno struggente inno alla speranza, del Santo Padre Francesco.
Shalom aleichem
Celso Vassalini
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